Proteggere le vacche da latte da agenti e condizioni stressanti è una delle nostre priorità in stalla. Soprattutto quando si tratta del momento più delicato della vita di una vacca.

Come abbiamo già visto, avvicinandosi al parto, la vacca attraversa un periodo molto intenso di cambiamenti fisici, metabolici e ormonali. Quindi, dobbiamo garantire le migliori condizioni per farle vivere un periodo sereno e senza stress. È una questione di benessere animale, salute della mammella e produzione di latte nella successiva lattazione.

Pertanto, il modo in cui avviene l’asciutta delle vacche e come interrompiamo la produzione di latte è della massima importanza, per molte ragioni.

Asciugare le vacche prevede l’attuazione di varie misure per preparare gli animali al periodo di asciutta. Queste misure sono: l’interruzione della produzione di latte, i trattamenti per la messa in asciutta, l’uso di sigillanti per capezzoli, la gestione dei gruppi.

OZOLEA sottolinea da sempre l’importanza di corrette procedure per la messa in asciutta, in particolare per quanto riguarda la produzione di latte. Il benessere delle vacche e una gestione efficace sono i due pilastri principali alla base del concept di OZOLEA-MAST.

Il modo in cui interrompiamo la produzione di latte può sicuramente influire sul benessere animale, sulla salute delle mammelle e sulla successiva produzione di latte. Possiamo smettere di mungere le vacche asciugandole bruscamente o gradualmente.

Asciutta brusca o graduale? La principale differenza sta nelle tempistiche di esecuzione. Il primo approccio consiste nell’interrompere la mungitura in un giorno prestabilito, generalmente programmato sulla base del giorno di parto stimato e della durata del periodo di asciutta desiderato; il secondo implica la riduzione della frequenza di mungitura per diversi giorni/settimane con o senza variazioni nutrizionali. 

Le vacche possono ancora produrre elevate quantità di latte verso la fine della lattazione, e questo è il punto critico. Ci sarebbero molte considerazioni da fare su come gestire la produzione di latte per una buona curva di lattazione insieme a procedure di inseminazione efficaci, ma questa è un’altra storia lunga e complessa.

Ciò che è fondamentale sapere è che, se non condotto correttamente, il passaggio da uno stato di lattazione ad uno di non lattazione può essere davvero impegnativo e doloroso, soprattutto quando si asciuga bruscamente.

Dal punto di vista del benessere animale, l’interruzione graduale della produzione di latte può essere più vantaggiosa in quanto soddisfa maggiormente il comportamento animale naturale, il suo stato socio-relazionale e le funzionalità biologiche.

Inoltre, il modo in cui asciughiamo l’animale influenza anche i processi fisiologici come l’involuzione della mammella, la generazione di sostanze protettive naturali e tutti quei meccanismi naturali che aiutano la vacca a prevenire le infezioni endo-mammarie durante il periodo di asciutta.

L’involuzione della mammella è un processo particolare e comporta il passaggio della mammella dallo stato di lattazione a quello di non lattazione. Non mungere entro alcune ore implica la soppressione della secrezione di prolattina e della sintesi del latte. Tra gli altri processi, aumentano le secrezioni mammarie di sostanze antibatteriche non specifiche e fattori protettivi naturali, ovvero parte della risposta immunitaria innata nella mammella. La riduzione della frequenza di mungitura accelera l’involuzione, con un effetto sul miglioramento del sistema di difesa innato durante il periodo di asciutta.

I batteri entrano nella mammella attraverso il canale del capezzolo. La formazione di un tappo di cheratina è un meccanismo difensivo fisico importante per ogni quarto. Il processo richiede un certo intervallo di tempo: la letteratura1 indica che risulta più veloce nelle vacche a produzione ridotta rispetto alle vacche con produzione sostenuta.

La sintesi del latte prosegue nelle primissime fasi del periodo di asciutta. Ciò implica un aumento della pressione interna nella ghiandola mammaria, che potrebbe portare a perdite di latte e ritardi nella formazione del tappo di cheratina. La perdita di latte è maggiore nelle vacche con un’elevata produzione di latte al momento della messa in asciutta rispetto a quelle con produzione inferiore.

Tutti questi problemi vedono anche un aumento del livello di stress percepito dalla vacca. I meccanismi alla base dello stress sono molteplici e complessi: purtroppo possono portare ad eventi drammatici come l’aborto, quindi alla perdita di una lattazione.

Come possiamo vedere, asciugare gradualmente è vantaggioso per la mammella, la vacca e la stalla. Dalla letteratura, asciugare a produzioni di 15 kg di latte/giorno o inferiori sono correlabili a una migliore salute della mammella. Per facilitare il raggiungimento di questo obiettivo, possiamo limitare l’assunzione di nutrienti ed energia. La soluzione più diffusa è nutrire le vacche solo con fieno. I concentrati stimolano la produzione di latte; andremo dunque ad evitarli.

Gli spostamenti di vacche tra i gruppi servono anche per mettere la vacca in condizioni di benessere prima del parto. Le vacche sono abitudinarie: se il box dell’asciutta è posizionato vicino alla sala di mungitura, le vacche possono essere stimolate dai rumori e suoni della mungitrice. Questo le porta a prepararsi alla mungitura e quindi stimola la perdita di latte.

Le condizioni di gestione e di stabulazione variano notevolmente tra mandrie e aziende da latte. Il modo migliore per affrontare una corretta procedura di asciugatura è chiedere supporto veterinario, tenendo sempre presente che un ambiente pulito, asciutto e confortevole è vitale per le vacche in asciutta.

Asciugare bruscamente porta ad un aumento del rischio di mastiti durante il periodo di asciutta e problemi alla mammella nella lattazione successiva. Inoltre, questa pratica non consente il passaggio all’asciutta selettiva. Abbiamo già visto quanto sia urgente questo approccio, sia per rispondere a requisiti legislativi che alla necessità di soluzioni contro l’AMR.

In un contesto di elevato benessere animale e di gestione efficace come quello possibile asciugando gradualmente, si può fare un’asciutta selettiva utilizzando OZOLEA-MAST. Rispetto ad una terapia convenzionale, l’utilizzo di OZOLEA-MAST su vacche idonea al trattamento selettivo consente una maggiore riduzione della conta delle cellule somatiche nel terzo e quarto mese dopo il parto. Questa riduzione è una conseguenza della rigenerazione tissutale supportata da OZOLEA-MAST.

 

1M.J. Vilar, P.J. Rajala-Schultz Dry-off and dairy cow udder health and welfare: Effects of different milk cessation methods. The Veterinary Journal 262 (2020) 105503

DOI: http://dx.doi.org/10.1016/j.tvjl.2020.105503