Una settimana fa, abbiamo introdotto il nuovo Regolamento VMP. Tra le misure chiave, questa norma intende rafforzare la strategia dell’UE contro la resistenza antimicrobica (AMR) introducendo un divieto sull’uso preventivo di antibiotici in gruppi di animali (profilassi) e altre restrizioni sull’uso irrazionale e non necessario di antibiotici. L’uso di tali trattamenti sarà possibile solo in via del tutto eccezionale.

Quando si pensa ai trattamenti di profilassi nelle vacche da latte, ciò che viene subito in mente è la terapia a tappeto alla messa in asciutta (blanket dry cow therapy, BDCT).

Quando venne introdotta per la prima volta più di settant’anni fa, questa terapia si presentava come approccio rivoluzionario in quanto ha consentito agli allevatori da latte di affrontare le principali problematiche della mammella in qualità di trattamento per le infezioni endo-mammarie, alla fine della lattazione e come misura preventiva per potenziali nuove infezioni alla messa in asciutta, uno dei momenti più delicati della vita di una vacca.

Le cose sono cambiate e, con l’aiuto di veterinari e tecnici, i produttori di latte hanno svolto la loro parte nella prevenzione sempre meglio, anno dopo anno. Così, mentre in passato la terapia a tappeto era ben giustificata per diversi motivi, ora per molti produttori di latte non è più necessaria.

Al contrario, potrebbe essere davvero dannosa e il rischio è sostanzialmente legato all’AMR.

Un approccio non nuovissimo ma del prossimo futuro: la terapia selettiva alla messa in asciutta

Nonostante queste considerazioni, per tutti i produttori di latte dell’UE la BDCT, in quanto trattamento profilattico, sarà vietata dal 28 gennaio 2022. Il tempo sta scorrendo rapidamente e in questo intervallo piuttosto breve la transizione ideale sarebbe verso l’applicazione della terapia selettiva alla messa in asciutta (SDCT) per tutti gli allevamenti.

La SDCT consente all’allevatore di vacche da latte di identificare e trattare individualmente le vacche o i quarti che potrebbero essere infettati al momento dell’asciutta. Recentemente, la ricerca scientifica (clicca qui per approfondire) è stata in grado di verificare se la SDCT potrebbe avere successo nella protezione della salute della mammella e di descriverne l’effetto su uso e ed aspetti economici degli antimicrobici.

In realtà, alcune mandrie da latte non sono ancora pronte per l’asciutta selettiva.

Quali condizioni dovrebbe considerare un allevatore per l’introduzione di un programma SDCT nella sua mandria? Facciamo il punto.

Idoneità della mandria: quali parametri?

La SDCT può essere davvero efficace in quelle aziende con una buona storia di qualità del latte e di salute della mandria. Nonostante il suo potenziale, la SDCT comporta alcuni rischi, quindi dobbiamo riflettere su alcuni requisiti per avere un programma SDCT di successo.

Dovremmo porci domande specifiche e, se la risposta a tutte è sì, la mandria sarà idonea ad un protocollo di asciutta selettiva.

La conta delle cellule somatiche (SCC) e le mastiti sono sotto controllo? Devono verificarsi almeno le seguenti condizioni:

  • SCC dalla mandria costantemente al di sotto del valore di riferimento di 200.000 cell./ml nella lattazione corrente;
  • patogeni per la mastite contagiosa (Staphylococcus aureus e Streptococcus agalactiae) sotto controllo;
  • nessuna infezione (incluse le subcliniche) al momento della messa in asciutta;
  • nessun evento clinico di mastite durante la lattazione in corso.

Dobbiamo anche riflettere sulle condizioni dell’ambiente in cui vivono le vacche. Le strutture per vacche in asciutta sono buone ed è in atto un idoneo management? Avremmo bisogno di:

  • eccellenti misure per l’igiene nelle aree per l’asciutta e per il parto;
  • pulizia nelle aree dedicate;
  • il giusto spazio (1 cuccetta) per ogni vacca in asciutta;
  • controlli regolari per individuare segni di mastite.

Per avvicinarsi al più adatto programma SDCT, per qualsiasi mandria da latte la consulenza da parte di veterinari e la partecipazione a corsi di formazione saranno fondamentali per la corretta attuazione della terapia.

Una volta impostato il programma SDCT, è essenziale monitorare metodicamente i lavori in corso!

Quando la risposta alle domande è no: come prepararsi

Quando la mandria non è ancora pronta per un’asciutta selettiva, in stalla dovremmo ripensare ai principi sui quali basiamo la prevenzione di nuove infezioni. Ecco alcune indicazioni di base:

  • un’attenta gestione dell’igiene nelle strutture per lattazione, asciutta e parto;
  • uso corretto dei sigillanti alla messa in asciutta;
  • adeguata gestione ed attenzione per le specifiche variazioni della dieta durante la fase di transizione;
  • miglioramento delle capacità di gestione e raccolta dati dalla mandria.

Conoscere lo storico di ogni vacca, per qualsiasi aspetto correlato alla lattazione (infezioni intra-mammarie, trattamenti, SCC, etc.) è uno degli strumenti chiave per un buon programma SDCT. Partiamo da qui per arrivare all’asciutta selettiva!