In generale, il parto avviene in ambienti non sterili: questo significa che quasi tutte le vacche da latte sono contaminate durante questo evento; tuttavia, la contaminazione non si trasforma automaticamente in infezione uterina.

Come abbiamo evidenziato in un recente focus1, il parto implica importanti cambiamenti fisiologici e metabolici per l’animale. Come conseguenza, il sistema immunitario risulta più suscettibile. Il sistema di risposta della vacca, in aggiunta al tipo di patogeno influenzeranno notevolmente l’esito di potenziali infezioni.

Una bovina sana ha una risposta immunitaria forte e ben regolata che può eliminare la contaminazione batterica. In che modo una vacca resiliente può prevenire le infezioni uterine post-partum?

Sheldon e colleghi2 suggeriscono che le vacche resilienti possono prevenire lo sviluppo di malattie uterine attraverso tre strategie di difesa integrate e complementari: impedire (avoidance), tollerare (tolerance) e resistere (resistance) alle infezioni da patogeni.

Le strategie di impedimento limitano l’esposizione ai patogeni senza “costi metabolici” diretti. Un esempio sono le barriere fisiche (vulva, vagina, cervice, muco cervicale) che ostacolano la risalita dei batteri attraverso il tratto vaginale. I comportamenti intrinseci come il mantenimento dell’igiene hanno un grande impatto sull’evitare l’infezione. Ad esempio, le bovine tendono a preferire una lettiera asciutta e pulita e cercano di evitare sporco ed umidità.

Le strategie di tolleranza implicano meccanismi volti a limitare i danni causati dai patogeni, proteggendo così i tessuti dalle tossine e riparando i danni. Queste strategie includono barriere funzionali alle infezioni, neutralizzazione delle tossine batteriche, riparazione del danno tissutale, risposte metaboliche di adattamento. Questi meccanismi non sono sempre passivi in quanto talvolta sono integrati con le strategie di resistenza.

La riparazione e la rigenerazione dei tessuti avvengono sull’endometrio nel post-partum per gestire i danni dovuti al parto. Ciò è fondamentale in quanto il danno epiteliale e tissutale facilita i batteri nell’infezione. Questi due processi richiedono energia; purtroppo, nel primo stadio della lattazione, le vacche hanno spesso difficoltà a soddisfare i fabbisogni metabolici per la produzione di latte: l’attenzione all’alimentazione e all’assunzione di nutrienti rappresentano un punto fondamentale per la gestione della salute.

Infine, le strategie di resistenza limitano il numero di agenti patogeni attraverso l’attivazione dell’immunità innata e acquisita.

L’immunità innata genera una risposta non specifica e immediata, che non dipende da una precedente esposizione ai patogeni. Essa porta ad una risposta infiammatoria, generalmente regolata per soddisfare la proporzionale necessità di intervento sui patogeni e sul danno. Questo tipo di immunità è principalmente responsabile della rimozione della contaminazione uterina nel post-partum. Inoltre, è costituita da barriere anatomiche, fisiologiche, infiammatorie e fagocitarie.

L’immunità specifica si basa sulla precedente esposizione ad antigeni specifici e ha bisogno di più tempo per svilupparsi. Nel post-partum, è evidente grazie a focolai linfocitici di cellule T e B nell’endometrio. Tuttavia, non è persistente nell’utero.

Quando la risposta infiammatoria è rapida e robusta, c’è un controllo efficiente dei patogeni. La combinazione di buone pratiche di gestione della mandria, abbinata alla competenza intrinseca dell’animale può davvero fare la differenza per ridurre l’insorgenza di infezioni e malattie uterine in stalla.

Una volta impostate le migliori condizioni per il benessere e la salute animale in stalla, tuttavia, dobbiamo ancora fare i conti con problematiche uterine minori, la risposta può essere trovata in dispositivi veterinari non farmacologici innovativi per la protezione ed il supporto della funzionalità dell’endometrio. La risposta è OZOLEA-METR.

OZOLEA-METR può essere utilizzato nel post-partum tardivo, quando l’involuzione uterina è quasi completa, non ci sono chiari sintomi di metrite, tuttavia possono essere visibili perdite vaginali anomale non gravi; oppure dopo la fecondazione nelle cosiddette repeat breeders.

Una volta applicato nell’utero, OZOLEA-METR forma una barriera fisica filmante che crea un ambiente non ideale per i batteri, rallentando così l’aggressività di un eventuale attacco batterico e dando tempo al tessuto di rigenerarsi autonomamente. Dopo la fecondazione, OZOLEA-METR crea le condizioni ambientali adeguate all’impianto dell’embrione.

OZOLEA crede fermamente nella capacità della bovina di difendersi autonomamente dalle infezioni. Per questo motivo abbiamo realizzato lo strumento per supportare le barriere di difesa di prima linea nel loro processo di rigenerazione con l’unico intento di mettere la natura contro la natura.

 

Riferimenti

1 Ridurre l’incidenza della metrite nelle vacche da latte.

https://www.ozolea.it/it/ridurre-lincidenza-della-metrite-nelle-vacche-da-latte/

2I. M. Sheldon, P. C. C. Molinari, T. J R Ormsby, J. J. Bromfield, 2020. Preventing postpartum uterine disease in dairy cattle depends on avoiding, tolerating and resisting pathogenic bacteria.

doi: 10.1016/j.theriogenology.2020.01.017