La conta delle cellule somatiche differenziali (differential somatic cell count, DSCC) può davvero portare a una rivoluzione: è il modo per identificare e comprendere meglio lo stato di salute della mandria1.

Anche quando è disponibile la conta delle cellule somatiche (SCC), il conteggio delle cellule somatiche differenziali può aggiungere informazioni essenziali sullo stato delle infezioni endo-mammarie. Pertanto, è uno strumento aggiuntivo per indirizzare meglio la decisione sulla terapia, consentendo di ridurre ulteriormente l’uso di antibiotici.

Se si pensa all’allevamento da latte di precisione, la conta delle cellule differenziali diventa un indicatore utile.

Qualche passo indietro al meccanismo di risposta alle infezioni endo-mammarie. Quando è in corso un’infezione, si verifica una migrazione dei globuli bianchi verso la mammella. Queste cellule sono necessarie per contrastare ed eliminare i microrganismi infettanti, con conseguente aumento delle cellule somatiche nel latte.

La conta delle cellule somatiche, un indicatore quantitativo, riflette direttamente l’entità della risposta infiammatoria. Un chiaro segno di ciò è la soglia molto studiata (> 200.000 cellule/ml) e suggerita per discriminare tra quarti non infetti ed infetti.

E se fossimo in grado di ottenere indicazioni qualitative dettagliate sull’infiammazione?

Le cellule somatiche comprendono diversi tipi di cellule, ognuna delle quali ha un ruolo specifico durante la risposta infiammatoria:

leucociti neutrofili polimorfonucleati (PMN), che svolgono la funzione di fagocitare i microrganismi durante i primi stadi della mastite. Hanno anche attività citotossica;

macrofagi, che agiscono in una seconda fase della mastite e puliscono i detriti cellulari e batterici;

linfociti, che producono immunoglobuline e modulano la difesa cellulare.

Queste cellule hanno ruoli specifici e significativi nella risposta immunitaria, quindi la loro distribuzione nel latte normale rispetto a quella nel latte da vacche con mastite è diversa2. Nel latte proveniente da quarti sani, i macrofagi e i linfociti sono preponderanti, mentre nel latte proveniente da quarti infetti o ad alto contenuto di cellule somatiche prevalgono i neutrofili polimorfonucleati. Pertanto, la proporzione di queste cellule varia durante l’infezione.

Nel processo infiammatorio, se le cellule si muovono velocemente verso la ghiandola mammaria ed eliminano rapidamente i batteri, il richiamo di cellule di difesa si interrompe. Al contrario, quando i batteri sopravvivono alla linea difensiva, la risposta immunitaria continua e può diventare grave, causando danni al tessuto mammario2. Questa risposta continua è caratterizzata da una percentuale più elevata di neutrofili polimorfonucleati. Quando tale proporzione è ridotta, ciò indica la fine della fase acuta, che può corrispondere alla completa distruzione batterica e, quindi, al ritorno delle cellule somatiche ne latte a livelli normali.

Va notato che le cellule somatiche includono anche le cellule epiteliali di sfaldamento, che rappresentano una quantità piccola e costante durante la risposta di difesa.

Essere in grado di quantificare questi diversi tipi di cellule fornisce dettagli più accurati sul reale stato di salute delle mammelle nelle vacche da latte. Cos’è, allora, la conta di cellule somatiche differenziali?

Questo parametro rappresenta la proporzione combinata, espressa in percentuale, di neutrofili polimorfonucleati e linfociti. L’informazione sui macrofagi viene quindi calcolata sottraendo tale percentuale dal 100%.

La letteratura scientifica mostra la capacità della conta di cellule differenziali di indicare l’infezione a livello teorico. I rapporti di ricerca dimostrano che la differenziazione dei leucociti può aiutare a evidenziare l’infezione; quindi, l’uso della conta di cellule differenziali va ulteriormente esplorato.

Mentre l’urgenza di affrontare la resistenza antimicrobica sta diventando sempre più evidente, strumenti come la conta delle cellule somatiche differenziali possono davvero aiutare gli allevatori a fare la loro parte in questa lotta. Inoltre, questi strumenti danno la possibilità di migliorare le decisioni terapeutiche: se non è necessario alcun antibiotico, soluzioni alternative e di supporto, come OZOLEA-MAST, possono fare la differenza.

 

1 Conta delle cellule somatiche differenziali per una migliore gestione sanitaria e qualità del latte

https://www.ozolea.it/it/conta-delle-cellule-somatiche-differenziali-per-una-migliore-gestione-sanitaria-e-qualita-del-latte/

2 Halasa T and Kirkeby C (2020). Differential Somatic Cell Count: Value for Udder Health Management. Front. Vet. Sci. 7:609055. doi: 10.3389/fvets.2020.609055

Le mastiti recidive nella bovina da latte: il ruolo dei biofilm microbici.

https://www.ozolea.it/it/le-mastiti-recidive-nella-bovina-da-latte-il-ruolo-dei-biofilm-microbici/