La resistenza antimicrobica (AMR) ha già varcato i confini e ha una dimensione internazionale.

È un grande problema che riguarda la salute umana e animale, l’ambiente e la sicurezza alimentare. Quindi, coinvolge la zootecnia senza eccezioni.

Per affrontare la resistenza antimicrobica, il team deve essere globale al fine di avere un’azione coordinata ed efficace. Sfortunatamente, le disuguaglianze tra i paesi sono sostanziali, rendendo difficile questa azione globale.

La protezione dell’efficacia degli antimicrobici e di altri prodotti necessari per il trattamento delle infezioni nell’uomo implica l’attuazione di buone pratiche intese alla prevenzione e al controllo. Questo dovrebbe accadere in zootecnia a livello mondiale.

Laddove il reddito dell’allevatore, l’accesso a servizi, infrastrutture, conoscenza ed innovazione, la disponibilità di lavoratori e professionisti qualificati, di politiche su misura e il tessuto della società consentono determinate opportunità, la gestione delle malattie e l’uso prudente degli antibiotici sono facilitati.

Le persone che vivono in povertà sono generalmente più suscettibili alle infezioni e ad alto rischio di malattie causate da batteri resistenti. Come dato di fatto, queste persone non hanno mezzi economici per sostenere trattamenti più costosi. Pertanto, l’uso di antibiotici senza consulto medico è abbastanza comune nelle regioni con infrastrutture carenti.

Lo stesso problema si verifica in zootecnia: trattare deliberatamente gli animali utilizzando antibiotici in modo imprudente aggrava questi rischi.

C’è una popolazione mondiale in crescita che si stima raggiungerà i 9,7 miliardi di persone nel 20501. Inoltre, ci sarà una crescente domanda di cibo sicuro ed abbondante. L’AMR è una minaccia per la sicurezza alimentare e la salute umana, poiché gli alimenti di origine animale sono veicoli per la diffusione dei batteri tra specie.

Non possiamo permetterci di mettere a rischio la sicurezza alimentare, la disponibilità di cibo, la salute umana e animale, l’ambiente.

Cosa potrebbe fare il settore zootecnico nei paesi sviluppati per le regioni in via di sviluppo? Attraversare i confini, sia fisicamente che mentalmente, andrà prima di tutto a vantaggio dei paesi sviluppati.

La zootecnia è un settore che necessita una riduzione delle disuguaglianze, con l’obiettivo di mettere i paesi in condizioni economiche, culturali, sociali e strutturali eque.

Si tratta dunque di rilanciare il settore zootecnico a livello globale. Nello specifico, servono: un sostegno a politiche e investimenti specifici per la zootecnia; il miglioramento delle infrastrutture; l’attuazione di politiche inclusive per lo sviluppo rurale; facilitare l’accesso ai servizi; la definizione di adeguati programmi di protezione sociale; la diffusione di conoscenza delle strategie che sono state già adottate e implementate contro la resistenza antimicrobica nei paesi sviluppati.

Il progetto SSafeMILK di OZOLEA intende far parte di questa combinazione di azioni rendendo l’approccio OZOLEA alla resistenza antimicrobica disponibile a tutti i paesi in via di sviluppo.

I batteri resistenti non hanno bisogno di un passaporto per attraversare le frontiere” (Roma, 2019, OZOLEA institutional meetings at the Pakistan Embassy), né dovremmo noi per proteggere la salute umana e animale.

1 Cosa fanno i produttori di latte per il luogo in cui vivono e lavorano, mentre la popolazione cresce? OZOLEA ha discusso questo argomento alcune settimane fa.

https://www.ozolea.it/it/cosa-fanno-i-produttori-di-latte-per-le-aree-in-cui-vivono-e-lavorano/