La ricorrenza della mastite nelle vacche da latte è una caratteristica rischiosa che rende la malattia difficile da controllare. Esistono diversi fattori predisponenti alla recidiva: numero di parti (il rischio è maggiore nelle vacche anziane), elevata produzione di latte, quali agenti patogeni sono stati coinvolti nei casi precedenti e se la terapia antibiotica è stata seguita rigorosamente in precedenza.

La ricorrenza porta a perdite economiche a seguito degli effetti su vacche, mandria ed allevamento: riduzione della produzione di latte, aumento del rischio di abbattimento e mortalità. Inoltre, il trattamento delle vacche colpite comporta un aumento dei costi per la gestione sanitaria.

In un precedente articolo1, abbiamo detto che la ricorrenza della mastite può essere spiegata come persistenza di un’infezione nella ghiandola mammaria da parte di un patogeno o come reinfezione della mammella (o del quarto) dopo un trattamento antibiotico (Grieger, 2014)2.

Lo sviluppo della persistenza è largamente influenzato dal tipo di agenti patogeni e dalle proprietà di virulenza degli stessi, ma anche dalle probabilità di guarigione delle singole vacche. Ciò significa che gli eventi clinici possono alternare periodi senza sintomi nel corso di infezioni persistenti.

In uno studio, Wente e colleghi (2020)3 hanno evidenziato che il 32,6% delle infezioni ricorrenti di mastite clinica ha mostrato gli stessi agenti patogeni dell’infezione precedente.

Per ridurre al minimo l’insorgenza di infezioni che possono colpire la mammella dopo la cura, sono fondamentali strategie di gestione e di biosicurezza efficaci, mirate anche alla prevenzione di nuovi eventi.

Un aspetto chiave da tenere in considerazione è il supporto e la protezione del tessuto epiteliale nella ghiandola mammaria.

Oltre alla funzione di barriera cellulare, vi sono prove che le cellule epiteliali siano vitali nelle risposte di difesa. Oltre a svolgere un ruolo di primo sensore di pericoli, la loro integrità è fondamentale per l’immunocompetenza e il ruolo di barriera fisica contro molecole e microrganismi dannosi (Günther e Seyfert, 2018)4. Ciò significa che, potenzialmente, il tessuto della mammella può gestire autonomamente le infezioni.

C’è un aspetto che dovremmo considerare: l’efficacia di un antibiotico specifico si basa anche sulle sinergie che crea con il tessuto. Il tessuto della mammella, se danneggiato, non sarebbe in grado di svolgere adeguatamente il suo ruolo in questa potente sinergia.

In che modo OZOLEA-MAST può essere utile nel contesto delle mastiti ricorrenti? OZOLEA ha progettato questo strumento per combinare un nuovo concetto di supporto fisico e protezione del tessuto mammario con pratiche migliorate di gestione della mandria.

Quando la recidiva si presenta con i segni di una mastite conclamata, coinvolgere il veterinario è l’unica opzione per decidere cosa fare. Se invece i segni di recidiva sono lievi, c’è spazio per l’applicazione di OZOLEA-MAST. Il momento ideale per utilizzarlo è tra una recidiva e la successiva. Sul quarto o sui quarti sensibili si seguirà la consueta procedura per l’applicazione endo-mammaria, ma in questo caso sarà importante verificare adeguatamente i risultati. Confronteremo infatti:

– l’insorgenza di recidive prima e dopo l’applicazione,

– il prolungamento dell’intervallo di tempo tra una ricaduta e la successiva

– l’abbassamento della media delle cellule somatiche SCC media nel trimestre successivo all’applicazione di OZOLEA-MAST rispetto al precedente.

Queste indicazioni sono riportate nel Protocollo M4 (Mammella, allattamento: recidive frequenti). Per ulteriori miglioramenti, possiamo ripetere il ciclo di applicazione di OZOLEA-MAST.

 

1 Le mastiti recidive nella bovina da latte: il ruolo dei biofilm microbici.

https://www.ozolea.it/it/le-mastiti-recidive-nella-bovina-da-latte-il-ruolo-dei-biofilm-microbici/

2 Grieger AS, Zoche-Golob V, Paduch JH, Hoedemaker M, Krömker V. Recurrent clinical mastitis in dairy cattle – importance and causes. Tierarztliche Praxis. Ausgabe G, Grosstiere/nutztiere. 2014 ;42(3):156-162. DOI: 10.1055/s-0038-1623218. PMID: 24920089.

3 N. Wente, A.S. Grieger, D. Klocke, J.-H. Paduch, Y. Zhang, S. Leimbach, M. tho Seeth, E.M. Mansion-De Vries, E. Mohr, V. Krömker, 2020. Recurrent mastitis–persistent or new infections? Veterinary Microbiology, Volume 244, 2020, 108682, ISSN 0378-1135 DOI: https://doi.org/10.1016/j.vetmic.2020.108682.

Günther J., Seyfert H.-M., 2018. The first line of defence: insights into mechanisms and relevance of phagocytosis in epithelial cells. Seminars in Immunopathology. (2018) 40:555–565 doi: https://doi.org/10.1007/s00281-018-0701-1