L’efficienza riproduttiva è un elemento critico nella gestione della mandria da latte. Pertanto, quando le vacche da latte non riescono a rimanere o mantenere la gravidanza, bisogna valutare la situazione sotto diversi aspetti in stalla.

Quelle vacche che non hanno patologie riproduttive clinicamente evidenti, ma mostrano estro normale e non risultano gravide dopo 3 o più interventi fecondativi sono definite repeat breeders.

Queste vacche sperimentano diversi mancati interventi fecondativi a causa di problematiche all’utero e gestione della mandria non ottimale. In particolare, le tecniche di inseminazione e la conservazione del seme giocano un ruolo nell’incidenza di repeat breeders. Una scarsa attenzione a questi aspetti influirà sulla fertilità globale della mandria.

L’efficienza nella gestione del rilevamento dei calori, gli aspetti nutrizionali, il comfort degli animali sono fattori chiave nel determinare le performance riproduttive e sono i punti di partenza per ridurre l’incidenza di repeat breeders nella mandria. Nella maggior parte degli allevamenti da latte, un non adeguato processo decisionale influenzerà l’efficienza riproduttiva più degli eventi infettivi.

La mortalità embrionale è abbastanza comune nelle repeat breeders e, come risultato, si ha un allungamento dell’intervallo inter-estro. La mortalità embrionale può dipendere da diversi aspetti (fattori genetici, reazioni immunitarie, invecchiamento o incompetenza degli ovociti, effetti ormonali). In realtà, risulta essa stessa un importante fattore di incidenza di repeat breeders nella mandria.

Le infezioni uterine aspecifiche non sono le cause principali dell’incidenza di repeat breeders, tuttavia agenti virali e batterici specifici possono portare alla morte embrionale precoce.

La mortalità embrionale può anche verificarsi a causa del mancato attecchimento dell’embrione a causa di un ambiente uterino ostile.

Pertanto, avere mortalità embrionale significa: una diminuzione della produzione di latte a causa di una lattazione ritardata e meno produttiva, maggiori interventi veterinari, più costi per l’acquisto di seme, meno vitelli da vendere e alti tassi e costi di abbattimento, nonché rimonta più elevata.

Come affrontare queste problematiche? La prima cosa è rivolgersi sempre al veterinario per escludere potenziali patologie e decidere come intervenire.

Quando non viene rilevata alcuna patologia specifica, un prognosi per la fertilità è generalmente raccomandata, così come tentativi con altri approcci (uso di GnRH durante l’inseminazione, sincronizzazione dell’ovulazione o del lavaggio uterino e, unicamente nelle vacche di valore, trasferimento di embrioni o aspirazione di ovociti).

Anche in questo caso, OZOLEA ha realizzato a un’utile alternativa per gli allevatori di vacche da latte per gestire problematiche minori dell’utero, in particolare per un’azione sull’ambiente uterino. L’alternativa si chiama OZOLEA-METR.

È un dispositivo veterinario non farmaco, il cui concetto di base è simile a quello di OZOLEA-MAST: supportare la funzionalità dei tessuti creando una barriera filmante a contatto con la parete interna dell’utero.

Quando si tratta di repeat breeders, è necessario applicare OZOLEA-METR 24 ore dopo l’inseminazione. In questo intervallo di tempo l’embrione si sta formando nelle tube ma ancora non è disceso verso l’utero per l’attecchimento.

Nel post-inseminazione, OZOLEA-METR, una volta inserito nell’utero, forma una sottile barriera filmante a contatto con l’endometrio, permettendo al tessuto di rigenerarsi e fornire le migliori condizioni per l’attecchimento dell’embrione.

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